Invito alla lettura

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Osservare e agire

La figura dell’Operatore Socio Sanitario, non ha una letteratura approfondita e di riferimento con che riguardano l’Etica la deontologia professionale applicata al lavoro metodologico e tecnico. Ma, la Metodologia e la Tecnica socio assistenziale che stanno alla base di questa figura professionale, sono di fatto “il cuore” del lavoro sul campo.

Sono molte le sfumature che contraddistinguono “il fare” degli Operatori Socio Sanitari, e soprattutto due elementi principali rappresentano la metodologia, e la tecnica socio assistenziale che si basano nella Osservazione e nell’ azione.

Dunque, il testo ha l’obiettivo di fornire ai lettori sia che intendano iniziare il percorso formativo per Operatori Socio Sanitari, o già da tempo Operatori, la conoscenza di alcuni aspetti di Etica e Deontologia da applicare alla Metodologia e la Tecnica socio assistenziale, nell’intento di formare operatori consapevoli e responsabili della loro scelta.

Loretta Giacomozzi è Laureata in Servizio Sociale all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” all’interfacoltà CLASS.  È abilitata all’esercizio della professione di Assistente Sociale all’Università di Cassino ed ha conseguito il Master di Alta Formazione alla Scuola Italiana Formatori di Roma, di Esperto e Responsabile dei Processi Formativi. È titolare di Studio Privato Professionale nella provincia di Roma. E in qualità di Libera Professionista, si occupa a tutto tondo, di Consulenza Sociale e interventi nelle aree: Famiglie, disagio psichico e diagnosi psichiatrica per soggetti   Privati e inseriti nelle Strutture protette.  Minori e Donne con particolari esigenze familiari seguiti o non, dai Servizi Sociali Territoriali.

Dall’anno 2014, si dedica alla Formazione continua degli Assistenti Sociali e figure professionali affini, e diventata successivamente, per le competenze maturate nel settore, è oggi Docente Formatore per Enti Accreditati alla Regione Lazio, per quanto riguarda la Formazione degli Operatori Socio Sanitari. Il suo sapere e competenza nell’assistenza alla persona, nasce nel 1987 qualche anno dopo il conseguimento della Maturità, a seguito della frequenza al Corso Regionale A.D.E.S.T. Assistente Domiciliare e Strutture Tutelari.  Con questa qualifica professionale, ha esercitato la professione per circa dieci anni. La conoscenza nei vari ambiti di intervento socio- assistenziale, ha arricchito il bagaglio di specifiche competenze necessarie a formare la persona alla figura dell’Operatore Socio Sanitario.


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"L'ingaggio di piazza. Evoluzione e involuzione della cultura contadina." di Enrico Capo

  • Sono due i fili rossi che caratterizzano questo libro: il fenomeno dell’ingaggio di piazza riguardante i poveri della terra, e la cultura contadina come amalgama di una resilienza verso una realtà spesso inumana, almeno nel passato. L’utilizzazione poi della Ricerca Sociale come collante dell’intreccio di questi due filoni rappresenta la terza caratteristica di questo scritto.

 

Il libro non…osa essere un trattato di storia, perché l’evolversi delle grandi fasi di evoluzione ma anche di involuzione della realtà contadina viene conosciuta e commentata dall’Autore soltanto attraverso le Ricerche Sociali da Lui realizzate o coordinate nell’arco di più di trent’anni, e per di più con ben quattro Committenti istituzionali diversi: SCAU, FAO, CNCD, LABOS.

 

In sintesi, l’Autore tenta di evidenziare l’esistenza di una internazionale della povertà rurale, a cui i suoi Protagonisti riescono a sopravvivere – malgrado tutto – grazie ad una propria cultura contadina, piena o ricca di superstizioni o incongruenze, resistente o soggiacente alla cultura urbano-industriale volontariamente o involontariamente totalizzante: cultura contadina con caratteristiche simili in giro per il mondo, malgrado tutto persistente nonostante i camuffamenti a cui è costretta dalla cultura dominante, ma speranzosa di un futuro meno opprimente ed automatizzato.

 

Un futuro ben sintetizzato nel cartiglio che appare all’inizio di questo libro, e cioè: “ L’UTOPIA DEI DEBOLI E’ LA PAURA DEI FORTI”

 


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"L'intervento sociale nel ciclo delle relazioni." di Maria Rupil e Romana Giulia Colantonio

   

  

Le autrici propongono una riflessione sul ruolo e sulla metodologia di lavoro dell’assistente sociale.   Il riferimento teorico è il modello sistemico relazionale, simbolico esperenziale, modello utile a favorire il passaggio dell’assistente sociale  da una logica assistenziale o di sostegno ad una logica trasformativa, tesa ad aprire i contesti al cambiamento, a cogliere e usare “ l’insolito“ come stimolo di discontinuità nella trama delle relazioni.  

La professionalità, seguendo una logica complessa, richiede una lettura ampia e articolata dei comportamenti che emergono dal disagio sociale e nel loro contesto.  Potemmo dire che siamo in presenza di una sorta di “patologia” sociale, dove il sistema manifesta attraverso comportamenti disfunzionali sul piano di realtà la sua difficoltà, incapacità a funzionare e ad evolvere. Spesso le problematiche portate ai servizi, che si esprimono in forme di richieste di aiuto sul piano dei bisogni materiali, rappresentano l’espressione di una sofferenza che si manifesta attraverso un registro di linguaggio ancorato al piano concreto

  Il libro propone dei passi utili a costruire un’ipotesi di intervento attraverso una lettura relazionale del disagio sociale, anche attraverso l’esemplificazione di casi

Il prof. Carmine Saccu definisce nella prefazione del libro la figura dell’assistente sociale quale “figura ecumenica”.

 

“ ( ...) Questa figura che ho definito Ecumenica rappresenta spesso la risposta “magica” di fronte a problematiche enorme e complesse, caricata di aspettative sia da parte dell’utenza che dell’istituzione, che da altri professionisti, i quali, di fronte alle grandi difficoltà, possono solo prospettare e delegare risposte che nella loro semplicità e concretezza nascondono intenti onnipotenti. 

 “ (...) l’umanità che sprigiona dalla descrizione delle esperienze riportate nel libro,  è ciò che lascia traccia perché arriva al lettore con emozioni che durano nel tempo e per alcuni mobilizzano nuove traiettorie su come operare sul sociale, nella professione più difficile del mondo perché interviene non a parole ma nella vita reale di tutti i giorni, e per lo stesso motivo, per la ricchezza che ne deriva, è, mi viene da dire, anche il più bello.

 

“( ...)  Questa figura professionale, che per “missione” o “vocazione” deve rispondere alle aspettative di tutti, va formata e sostenuta sia sul piano cognitivo che emotivo a trovare una sua identità professionale più definita e confini più chiari, per non essere riassorbita e tirata da tutte le parti.

 

 

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Tutti Nessuno Escluso- di Gianfranco Mattera

Il protagonista è Alessandro Gatti, un assistente sociale, con al suo fianco Caterina, la sua tirocinante. Gatti è un professionista che si interroga sul futuro nebuloso che ci attende, con il desiderio di costruire un ponte tra persone, comunità e organizzazioni in grado di fronteggiare le numerose contraddizioni delle scelte di politica sociale del nostro Paese.

Nel confronto serrato e appassionato tra professionista e tirocinante, si srotolano, commoventi e reali, storie di migrazioni, di persecuzioni religiose, di padri che abbandonano i propri figli, di senza fissa dimora, di preti in crisi, di uomini che si sentono costretti in corpi di donna, di uomini e donne che s’interrogano sul senso della vita quando un proprio caro vive la disabilità, la perdita della memoria, il male di vivere di chi combatte una dipendenza, la depressione, la solitudine…
Come Alessandro Gatti, ogni assistente sociale incontra tanti Alessio e Maurizio, Akanke, Teresa, Lory, Elena, don Ruggero, Riccardo, Anna, Miriam, Manuelito, Dario, Zlatan. Dalle loro storie emerge il grande rispetto per le vite degli altri, per la dignità di essere umani riconosciuta dentro e oltre le fragilità e le contraddizioni, ma anche l’affresco corale di un’umanità emarginata cui accostarsi con un sentimento di comprensione e benevolenza, poiché la bellezza si cela ovunque, e sta a noi riconoscerla e valorizzarla.
Il testo è impreziosito da pensieri e riflessioni finali della dottoressa Simonetta Filippini. 

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"Servizi sociali e misure a contrasto della povertà. Teorie, pratiche e strumenti per gli assistenti sociali" a cura di Luca Salmieri

Questo volume intende offrire indicazioni, suggerimenti e soluzioni che contribuiscono a sostenere il lavoro del social worker alle prese con le persone e le famiglie in condizioni di povertà e destinatarie di misure di attivazione e inclusione sociale, nel quadro più ampio del Reddito di Cittadinanza, con il quale il welfare italiano ha cercato di dotarsi di uno schema strutturale e territorialmente omogeneo di lotta alla povertà. Sul piano scientifico i diversi contributi affrontano le sfide poste al servizio sociale in termini metodologici, organizzativi e deontologici, secondo un articolato mosaico di competenze professionali utili agli assistenti sociali per fronteggiare la povertà, un fenomeno marcatamente multidimensionale nelle sue numerose sfaccettature. Si analizzano così la traslazione dalla sfera teorica a quella pratica degli approcci basati sulla promozione delle capacità; i vincoli e le opportunità della condizionalità; le contraddizioni e le difficoltà nel rapporto tra discorsi e pratiche; i tentativi di includere e sostenere “i più deboli tra i deboli” – i minori, gli homeless, le donne, i privi di istruzione; l’emergere di fabbisogni formativi; le tattiche e le strategie di adattamento dei beneficiari delle misure; le sperimentazioni e le innovazioni dei servizi sociali che sostanziano la lotta alla povertà.

La struttura dei contenuti e la base empirica del volume fanno leva su diversi tipi di fonti e sulla combinazione di più livelli di analisi: una survey nazionale che ha coinvolto numerosi assistenti sociali con una ricca base quantitativa di dati, interviste qualitative e testimonianze dirette, focus group di approfondimento e un vasto ricorso alla letteratura tecnico-specialistica sui metodi del servizio sociale. La ricchezza degli strumenti e dei metodi di ricerca costituiscono anche la fonte di un potenziale aggiornamento specialistico per i professionisti del settore, chiamati in maniera crescente ad elaborare e impiegare metodi di ricerca sociale nel loro lavoro quotidiano.


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Maltrattamento istituzionale. Criticità del sistema di garanzie dei diritti dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie - di Aurea Dissegna

Il volume propone una serie di riflessioni su un particolare e ancora poco indagato tipo di maltrattamento: il maltrattamento istituzionale. A volte perpetrato dalle stesse istituzioni preposte alla cura, protezione e tutela di bambini, di adolescenti e delle loro famiglie, costituisce una forma di violenza subdola e sfuggente che si somma e amplifica quella che ha motivato l’intervento.

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Le Coordinate del Male: il deficit di empatia e l'assenza di rimorso

La collega Alice Mignani presenta così il suo primo "Le Coordinate del Male: il deficit di empatia e l'assenza di rimorso", edito da Armando Editore e da poco disponibile nella grande distribuzione: "Si tratta di un lavoro che ruota attorno al concetto del male inteso come erosione empatica, ma il testo è anche una indagine sociologica sulle possibilità di rieducare un autore di reato, con particolare riferimento agli aggressori sessuali; riguarda da vicino anche il lavoro dell'Assistente sociale in esecuzione penale esterna e il servizio sociale penitenziario, con riferimenti normativi al paradigma della giustizia riparativa, l'affidamento al servizio sociale e il programma di sospensione del procedimento con messa alla prova.