Il corsivo
Autismo: superare il timore di conoscere l’altro
di Laura Paradiso
Roma, 2 aprile 2024. La Giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite per la consapevolezza sull’autismo è stata istituita per combattere l’ignoranza, il pregiudizio, il timore di conoscere l’altro, di confrontarsi con le diversità, di accettarle e di farle proprie e per impedire il crearsi di forme di discriminazione. Per diffondere la consapevolezza della realtà dell’autismo per quello che esso è e rappresenta.
La mancanza di conoscenza provoca prima ignoranza e poi discriminazione. Ciò non è accettabile: le persone affette da autismo devono essere messe in condizioni di esprimere le loro potenzialità, devono essere seguite e sostenute nei percorsi di crescita, di integrazione sociale, culturale, scolastici e formativi come ogni altro cittadino.
Ogni persona autistica è diversa dall’altra: ha la sua storia, la sua condizione, il suo percorso e ognuna deve essere aiutata a trovare il proprio ruolo nel consesso civile del Paese.
Decisivo è il ruolo della scuola per esaltare le competenze, le capacità, l’entusiasmo e la creatività di queste persone anche per rispettare il principio fondamentale del diritto ad una vita dignitosa accompagnato da quello allo studio e al lavoro.
Il Paese, nel suo complesso, deve fare molto di più sia da punto di vista istituzionale che da quello sociale. Non dobbiamo mai dimenticare che fino a pochi anni fa di autismo si parlava poco, con un senso di imbarazzo, se non addirittura di vergogna e le famiglie si sentivano sole.
Oggi non è più così: l’autismo non è più un tabù, grazie anche ai tanti che si sono battuti per uscire dal silenzio mettendo in moto un senso collettivo di consapevolezza inimmaginabile fino a poco tempo fa. Il Parlamento si è mosso e ha legiferato; le Istituzioni si stanno dimostrando sensibili; gli insegnanti hanno moltiplicato i loro sforzi, le associazioni di volontariato hanno colto e incanalato i fermenti positivi espressi dalla società.
Credo sia giusto oggi – come assistenti sociali –poter dire che tutto questo è stato possibile, anche grazie al nostro impegno nell’essere in prima linea nel sostenere le famiglie, nell’affrontare le difficoltà che, nella vita quotidiana, l’autismo porta con sé.
Ultima modifica il 2 Aprile 2024