Giornata Internazionale dei Migranti.

Servono convinte azioni di solidarietà e integrazione

di Laura Paradiso

 

La Giornata Internazionale dei Migranti interpella la coscienza di tutti noi sul modo con cui deve essere affrontato il tema delle migrazioni.

Fenomeno, questo, non contingente ma ormai divenuto strutturale. Fenomeno che con sempre maggiore frequenza si accompagna – come anche recenti episodi lo testimoniano – a sofferenze, drammi e tragedie che si consumano sia nelle rotte balcaniche che nel Mediterraneo. Quest’ultimo, nell’anno in corso, ha visto morire – senza contare i naufragi fantasma – oltre 2.500 migranti.

Nell’anno che sta per finire, in Italia è giunta quasi la metà dei 355mila migranti entrati irregolarmente in Europa, numero mai così alto dal 2016. La rotta del Mediterraneo centrale, della Libia e della Tunisia, sono diventate le più trafficate. Siria, Afganistan, Guinea, Tunisia, i maggiori Paesi di provenienza.

A fronte di questi numeri assistiamo, da un lato, nella legge di bilancio 2024 ad un drastico taglio delle risorse destinate, alla gestione dell’accoglienza e, dall’altro, a un’iniziativa – figlia di un accordo con l’Albania – che sta collassando prima ancora di essere avviata.

Questo è lo scenario che ci troviamo di fronte e con cui – come Assistenti sociali – dobbiamo fare i conti e che ci richiama alla necessità di comprendere innanzitutto le sofferenze umane che sono alla base delle decisioni di lasciare le proprie terre e i propri affetti per intraprendere la via della migrazione.

Momenti sempre dolorosi cui non bastano gli impegni delle Istituzioni nazionali e comunitarie per rimuovere le cause che sono alla base dei flussi migratori. Serve mettere in campo – singole e collettive – convinte azioni di solidarietà e integrazione.

L’Altro e il Diverso fanno spesso paura generando ansia e inquietudine. Sta anche a noi – facendo leva sui valori di solidarietà e integrazione che ci sono propri – compiere ogni sforzo affinchè possano essere compiuti i necessari passi perché ogni migrante sia messo in condizione di adattarsi al nuovo contesto cui è approdato e che, molto spesso, è assai diverso da quello di origine.

Un’ultima amara considerazione. Nemmeno verso i minorenni non accompagnati si riesce ad avere uno sguardo positivo. Lascio a voi la lettura di questa notizia: https://www.ilpost.it/2023/12/13/governo-minori-non-accompagnati-equiparati-a-maggiorenni/

Ultima modifica il 20 Dicembre 2023