Le periferie (delle Città metropolitane) non sono posti per ragazzi bambini e adolescenti.
di Laura Paradiso.
C’è da rimanere agghiacciati dalle conclusioni del rapporto sulle vite condotte da bambini e adolescenti italiani nelle periferie delle nostre quattordici Città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma. Torino e Venezia) e rese note da Save the Children.
Essi – rispetto al complesso dei 10,5 milioni di bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni – si trovano di fronte “ad una evidente disparità nell’accesso agli spazi abitativi, scolastici e pubblici adeguati alla crescita e al loro benessere educativo, fisico e socio-emozionale”.
Questa situazione produce ovviamente “disuguaglianze profonde, che possono fare la differenza in positivo o in negativo nel futuro di bambini e ragazzi che crescono in regioni diverse, ma anche in quartieri diversi di una stessa grande città.”
“Le condizioni abitative inadeguate – ricorda ancora Save the Children – riguardano un numero significativo di minorenni in tutto il Paese, dove 2 su 5 vivono in un’abitazione sovraffollata e tra le famiglie con almeno un figlio minorenne c’è chi vive in case danneggiate (9,2%), con umidità (13,7%) o scarsa illuminazione (5,4%).
Terribile il dato che indica esserci quasi 13 mila minorenni senza casa o fissa dimora e che 2 su 3 di essi si concentrano nelle Città metropolitane, dove si registra anche il 45% di tutti i provvedimenti di sfratto.
Basterebbero solo questi pochi dati a richiamare la coscienza di tutti noi alla necessità di una profonda riflessione sulla condizione delle persone di minore età cui evidentemente non si presta ancora la necessaria attenzione.
E ancora. Il tema della scuole – decisivo per bambini e adolescenti – vede profonde criticità nelle Città metropolitane dove la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70% (62,8% la media in Italia), ma dove anche la presenza di uno spazio collettivo, mensa, palestra, aule tecniche o informatiche risulta inferiore alla media del Paese, già segnata da pesanti carenze: manca una palestra in 3 scuole su 5, uno spazio sociale comune in più di una su tre, e le aule tecniche e informatiche sono un sogno per almeno la metà degli studenti minorenni di
ogni ordine e grado”.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro se non certificare quanta strada debba ancora essere compiuta dal nostro Paese per riportare al centro dell’agenda politica proprio il tema dei ragazzi bambini e degli adolescenti.
Gli assistenti sociali ancora una volta richiamano le Istituzioni – di ogni ambito territoriale e ad ogni livello di responsabilità – ad un rafforzato impegno. Bene porre l’attenzione sull’inverno demografico ed adottare provvedimenti per contrastarlo ma il fatto che tra le nostre strade si aggirino 13mila minorenni senza tetto deve far vergognare tutti noi.

Ultima modifica il 26 Ottobre 2023