Violenza sulle donne. “Serve uno sforzo corale per contrastarla”

di Laura Paradiso

 

Non riuscire a sradicare la violenza contro le donne è una macchia indelebile sulle coscienze di ciascuno di noi. La violenza di genere è un fenomeno che deve impegnare le coscienze a una riflessione seria e approfondita sulle cause e sulle ragioni per cui essa si manifesta nel nostro Paese.

La violenza si manifesta sotto forme anche molto diverse tra loro: ingiurie, percosse, sopraffazioni,
privazioni della libertà di esprimere appieno i propri sentimenti, capacità, ambizioni, sogni, speranze. Fino a rendere le donne vittime, come nel recente caso di Giulia Cecchettin, di una cieca furia omicida.

La violenza toglie dignità alla donna che trova la forza di reagire e di denunciare la situazione di oppressione in cui si trova, ma violenza     è anche la poca credibilità e comprensione che troppo spesso le donne sentono attorno a loro nel momento in cui decidono di denunciare il loro aguzzino.

Ecco, io credo che proprio nella giornata dedicata a riflettere sulla violenza contro le donne, proprio l’aspetto che si accompagna alla decisione di denunciare l’uomo che le maltratta e le minaccia, deve richiamare la nostra attenzione sulla sofferenza e sulla delusione che le donne patiscono quando si sentono abbandonate proprio da quelle Istituzioni – forze dell’ordine, magistratura e servizi – che sarebbero deputate a proteggerle e tutelarle.

Le e gli assistenti sociali – che sono quotidianamente a contatto con situazioni di questa natura – ribadiscono ancora una volta che serve uno sforzo corale dell’intera società civile per contrastare questo fenomeno.

Sempre più decisivo sarà il ruolo educativo che proprio le donne possono svolgere nei confronti dei loro figli e delle loro figlie. Un’educazione che si basi sul rispetto reciproco, sul riconoscimento delle diversità come ricchezza, sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione tra uomo e donna resta l’unica modalità in grado di far uscire il nostro Paese dal dramma dei femminicidi.

La comunità professionale delle e degli assistenti sociali del Lazio fa proprie le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che l’anno scorso ebbe a ricordare che “la violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono con lo sporgere denuncia. Denunciare una violenza è un atto che richiede determinazione, ma anche certezza dei risultati. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero”.

Ultima modifica il 26 Novembre 2023