Il 4 dicembre, presso la Sala delle Bandiere al Campidoglio, si è tenuta la conferenza stampa per la promozione del Protocollo d’intesa per una maggiore conoscenza sulle identità e varianze di genere in età evolutiva e migliorare il sistema di presa in carico. Una cerimonia importante per la firma del medesimo che ha visto coinvolti, l’Ordine Assistenti sociali del Lazio, l’Ordine degli psicologi del Lazio, Roma Capitale, Tribunale per i Minorenni di Roma, Procura della Repubblica, Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione di SAPIENZA Università di Roma, Azienda Ospedaliera S. Camillo – Forlanini, Camera dei Minori e della Famiglia di Roma, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (S.I.N.P.I.A.), Società Italiana di Pediatria e Federazione Italiana Medici Pediatri. Durante l’evento, il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza di un intervento strutturato e condiviso per garantire un ambiente inclusivo e di supporto per le giovani e i giovani durante l’età evolutiva. Il Protocollo nasce da un percorso condiviso tra le parti nel Tavolo tecnico interistituzionale per la stesura di linee di indirizzo sul tema “Identità e varianza di genere in età evolutiva” dove in rappresentanza del CROAS Lazio ha la collega Serena Scribano nella fase di nascita e stesura del medesimo. Il tavolo continuerà il suo percorso con la stesura di un documento, il traguardo del protocollo è stato solo un primo passo. Vista l’importanza del tavolo la collega Serena Scribano sarà affiancata del consigliere Filippo Carlini. Ufficialmente il protocollo è stato firmato dalla presidente del Croas Lazio. Il Protocollo promuove principi etici e deontologici del servizio sociale, basandosi sul rispetto della dignità e dei diritti delle persone in ogni fase dello sviluppo. Esso garantisce pari opportunità senza discriminazioni, favorendo l’ascolto attivo e la partecipazione delle giovani e dei giovani, mettendo al centro le loro esigenze. Inoltre, si impegna a tutelare il benessere e l’autonomia delle persone, in particolare per quanto riguarda le varianze di genere, sempre in un contesto di rispetto delle diversità. Il codice deontologico del servizio sociale impone alle e ai professionisti di operare con competenza, responsabilità e imparzialità, contribuendo alla costruzione di una società più inclusiva e giusta.